Monday, April 6, 2015

Lavoro a Dublino? Consigli per chi sta pensando all'Irlanda

Howth, Dublino
Di recente un lettore mi ha scritto chiedendomi informazioni su Dublino. Visto che scrivere ad uno ad uno richiede molto tempo ho deciso di fare un breve post generico per rispondere alle domande piu' comuni.

1. Strategia e pianificazione

Prima di decidere se trasferirsi a Dublino consiglio di riflettere e pianificare il proprio futuro. Prima di tutto occorre scegliere una strategia: occorre decidere o avere un'idea di quale sia l'industria in cui volete lavorare. Questo dipende dalle inclinazioni professionali e dall'esperienza posseduta. Non troverete mai lavoro con l'approccio "cerco un lavoro qualsiasi, sono pieno di voglia di lavorare e pronto a fare sacrifici".

Capisco lo stato d'animo di chi cerca lavoro e magari da un bel po', siete pieni di voglia di lavorare e non vedete l'ora di cominciare, non vi interessa particolarmente cosa dovete fare, la priorita' e' avere un lavoro. Sono passato anche io in questa fase della vita.

Occorre tuttavia essere forti, controllare le emozioni e presentarsi all'agente che sta cercando lavoro per conto di una azienda o alla azienda con le idee chiare, in maniera professionale.

Le multinazionali non sono aziende familiari dove venite assunti ed il capo al mattino si reca in ufficio e pensa dopo aver bevuto il caffe' a cosa chiedervi di fare. Non vi assumono perche' promettete di dare tutto e di seguire gli ordini del capo. Il processo e' molto piu' specifico.

Quando una multinazionale assume di solito c'e' un manager (hiring manager) che ha bisogno di aiuto, di una figura precisa ed una persona di HR (risorse umane) in contatto direttamente con voi o tramite un agente che lavora su commissione, se non venite assunti l'agente non guadagna nulla.

Questo e' lo scenario. In una situazione del genere dovete convincere due o tre persone minimo che siete la persona adatta a svolgere le mansioni per le quali l'hiring manager ha bisogno di aiuto. Piu e' alto il ruolo nell'organigramma aziendale e piu' colloqui si fanno, ad esempio per essere assunto in Vodafone Irlanda ho fatto quattro colloqui, due con una persona per volta, uno con due e l'ultimo con sei, una commissione in pratica, con tanto di mega schermo e podio da dove ho dovuto presentare un progetto.

Occorre capire quindi chi volete e potete essere e cosa volete fare. Se avete gia' molta esperienza occorre semplicemente cercare lavoro frugando i siti dove vengono pubblicati gli annunci di lavoro e concentrarvi sui ruoli per i quali possedete abbastanza capacita'.

Se non avete esperienza occorre sondare il mercato, capire quanti annunci ci sono nel vostro settore/professione per persone con livello di esperienza basso.

La strategia perfetta non esiste, dipende tutto dalla vostra situazione personale; eta', livello di istruzione, esperienza, conoscenza della lingua, e disponibilita' economiche, tutti fattori personali.

La mia strategia fu dettata ad esempio dal fatto che avevo pochissimi fondi (solo per un mese ed un biglietto aereo di sola andata), quindi mi recai a Dublino senza lavoro, all'inizio cercai lavoro nel settore ristorazione e nei call centre in parallelo in modo da sostenermi. Feci leva sulla mia esperienza in informatica acquisita assemblando computers e utilizzando centinaia di software e l'esperienza come cameriere fatta durante gli studi universitari (se volete sapere di piu' sugli inizi della mia esperienza a Dublino leggete questo post: Chi sono)

2. Che tipo di lavoro posso trovare?

Purtroppo Dublino e' ricca di multinazionali ma non offre molte occasioni di lavoro in settore non avanzati.  Ad esempio non e' molto facile trovare lavoro come commessi, camerieri o muratori. Non voglio scoraggiarvi ma e' meglio partire informati, sondando il mercato prima di partire per alcune settimane. Non partite alla sprovvista.

Il mercato e' altamente competitivo, occorre un buon inglese ed un CV fatto per bene per poter essere accettati a fare un colloquio.  Ci sono molti giovani laureati e molti professionisti con anni di esperienza, le aziende hanno l'imbarazzo della scelta e sarete scartati a priori senza un buon inglese.

Se avete poca esperienza sondate bene il mercato prima di partire, non e' facilissimo trovare lavoro con poca esperienza, le difficolta' variano a seconda del settore preciso e della professione che state cercando di intraprendere.

3. Curriculum, cover letter, LinkedIn, Monster e numero di telefono Irlandese

Il curriculum e' la chiave di ingresso, il biglietto da visita, per essere accettati ad un colloquio. E qui che occorre mettere tutti i vostri sforzi iniziali. Non serve inviare 20 CV al giorno, consiglio di fare una ricerca per bene e quando trovare un annuncio per un lavoro per il quale pensate d'essere un buon candidato/a adattare il CV e scrivere una breve lettera di introduzione (cover letter) dove spiegate perche' pensate d'essere la persona adatta per la posizione.

La cover letter deve attirare l'attenzione di chi sta esaminando il vostro CV ed il CV deve seguire la cover letter in maniera fluida. Dovete rendere il lavoro di chi riceve il vostro CV facile.

I lavori all'estero sono molto specifici, gli stipendi sono migliori rispetto all'italia ma i candidati devono essere molto preparati. Il CV non deve essere sommario; ad esempio conoscere il pacchetto office non basta, dovere elencare le abilita', ad esempio conoscenza formule avanzate di excel, esperienza in analisi dei dati tramite excel etc.

Cercate annunci di lavoro per le posizioni in cui siete interessati per capire cosa le aziende cercano in un candidato. Gli annunci sono di solito molto dettagliati. I siti che consiglio sono monster, jobs.ie e LinkedIn. Occorre un profilo LinkedIn ben curato. Controllate quello di persone con un lavoro simile a quello che state cercando per avere un'idea di come dovrebbe essere il vostro.

Consiglio una volta completato l'aggiornamento del profilo LinkedIN di cambiare la vostra localizzazione dall'attuale a Dublino. Se ricevete una chiamata potete sempre dire che siete temporaneamente in Italia.

Le agenzie e le aziende cercano personale settando la localizzazione corrente. Se avete modo di recarvi a Dublino per qualche giorno e' una buona idea acquistare una SIM da utilizzare in Italia, mettendo il corrispondente numero sul CV. Le tariffe roaming degli operatori Irlandesi sono molto basse, Vodafone ha delle opzioni interessanti.

Avere un numero di telefono Irlandese vi aiutera' moltissimo.


4. Inglese

Come accennato sopra, consiglio di non andare a Dublino senza la conoscenza dell'Inglese, a meno che non sia un problema per voi cominciare da un lavoro qualsiasi, anche come lavapiatti ed abbiate abbastanza denaro da sopravvivere almeno tre mesi. Senza conoscere bene l'inglese e' difficile trovare lavoro in fretta. Ad ogni modo andare con la conoscenza di poche parole e' una follia, anche per fare il lavapiatti bisogna affrontare una breve discussione con il datore di lavoro prima di essere assunti.

Se avete abbastanza fondi e volete studiare l'Inglese a Dublino prima di trovare lavoro non e' una cattiva idea, vi costera' caro pero', vi avverto. Fatevi un esame di coscienza, bisogna avere una predisposizione per le lingue, studiare e fare tanta pratica. Essere sul posto non migliorera' il vostro inglese come per magia senza questi ingredienti.

5. Costo della vita

Il costo della vita e' alto a Dublino ma non credo sia superiore a quello di Milano. Purtroppo affittare casa costa molto, oramai e' difficile trovare un appartamento od una camera in centro per chi ha un lavoro base o medio. In centro e nelle zone vicine al centro alto locate un appartamento con una camera moderno costa tra i 1100 ed i 1300 euro al mese. Due camere partono da 1200 ed arrivano a 1500 ed oltre. Se il vostro budget e' inferiore dovere spostarvi fuori citta'.

Probabilmente conviene partire affittando una camera. I contratti di affitto sono di un anno minimo.
Il sito principale per trovare casa e questo: http://www.daft.ie/

6. Generi alimentari comuni

A Dublino i prodotti alimentari hanno prezzi accessibili, specialmente nelle catene Aldi e Lidl. Tesco ha delle linee economiche mentre Marks and Spencer e' molto costoso.
I prezzi dei generi alimentari piu comuni sono in linea con quelli di una grande citta' Italiana.

Per chi fuma, il costo delle sigarette e' molto alto (intorno a dieci euro) ed anche il vino costa molto mentre la birra e' abbastanza economica.

7. Trasporto

Un vantaggio di vivere a Dublino e dintori rispetto a quello di vivere in Italia e' che molte zone sono servite decentemente dal trasporto pubblico quindi e' possibile vivere senza automobile per un po di tempo. Io ho vissuto cinque anni senza automobile ma devo ammettere che ho vissuto sempre in centro o a pochi kilometri dal centro.

Esiste un servizio di bike sharing in centro che funziona bene, Molti lo utilizzano per spostarsi in centro quando e' necessario cambiare mezzi pubblici: http://www.dublinbikes.ie/

8. Sanita'

La qualita' dell'assistenza sanitaria e' ottima, ricordate pero' che dopo qualche mese conviene sottoscrivere una copertura privata (VHI e' la piu' comune). Molte aziende pagano l'assicurazione sanitaria ai propri dipendenti.

Il medico di famiglia non e' assegnato, scegliete voi dove andare e la vista costa di solito almeno 50 euro. La maggioranza dei piani assicurativi copre il costo in maniera parziale o totale.

9. Stipendi

Gli stipendi variano molto. Un neolaureato guadagna intorno ai 1700/1800 Euro netti. Gli stipendi crescono con l'esperienza, non ci sono particolari limiti. Nel settore informatico dopo alcuni anni di esperienza lo stipendio puo' variare tra i 2000 ed i 3000 euro al mese e chi fa carriera va ben oltre questi livelli.

Occorre essere svegli, se volete fare carriera dovete impegnarvi. Per aumentare il proprio stipendio occorre fare colloqui interni per passare a posizioni di lavoro di un livello superiore o esternamente, cercando lavoro in altre aziende. Restando nella stessa posizione per sempre garantisce solamente una minima crescita, di solito 2% all'anno.

10. Meteo

L'Irlanda ha un'estate breve e non molto calda anche se le ultime tre estati son state tra le migliori di sempre. Gli inverni sono di solito secchi, con temperature minime poco sotto lo zero, in casi eccezionali la temperatura scende anche a -10 per alcune settimane. Non accade ogni anno.

In Irlanda piove spesso anche se la quantita' di pioggia non e' elevata. Purtroppo ci sono molti giornate grigie in un anno. La costa est e' piu' fortunata rispetto alla costa Ovest.

Ho vissuto a Dublino sette anni ed i primi cinque non ho sofferto la differenza di clima. Il consiglio che vi do e' pensare al futuro, se volete fare carriera o raggiungere la stabilita' economica fatevi forza, Dublino potrebbe essere la chiave di accesso ad una vita nuova. Potete sempre andare via successivamente, con un bagaglio culturale che potra' aiutarvi a trovare lavoro in un altro paese con un clima piu' mite.

11. Ritornare in Italia?

Purtroppo non credo che fare esperienza all'estero aiuti piu' di tanto a trovare un lavoro decente in Italia. Vi renderete conto del fatto che piu' siete all'estero e piu' diventa irrazionale pensare al ritorno.

Gli stipendi e le carriere in Italia sono molto piatti. Se all'estero fate carriera il ritorno significherebbe uno stipendio molto inferiore o la disoccupazione ed un lavoro molto meno interessante, in un ambiente molto meno competitivo e con meno meritocrazia.

Io ho deciso di non ritornare ed oramai ne sono molto sicuro, ho raggiunto la pace interiore e spiego in due post come ho raggiunto questo stato:

La mia trasformazione
Come e' avvenuta la trasformazione


Spero questo breve post sia utile ad alcuni di voi.
In bocca al lupo



Sunday, April 5, 2015

Buona Pasqua dai Caraibi!

Il Mezzosangue Emigrato vi augura buona pasqua!
Un saluto dalla terra dov'è sempre esatta, in particolare a tutti gli italiani all'estero.

Friday, April 3, 2015

Chi sono


Howth - Contea di Dublino
Mi sembra di ritornare indietro di otto anni scrivendo un post intitolato "chi sono", ma e' dovuto per fare un po' d'ordine in questo blog.

Ho aperto il mio primo blog nel 2007 quando vivevo a Dublino, insieme a due miei concittadini che vivevano a Dublino. Il blog era chiamato Cavesi a Dublino, tutti i miei post e quelli di Bacco, il mio coautore preferito, sono salvati e disponibili su un'altro blog chiamato Due Cavesi a Dublino. Ecco l'indirizzo web:  http://duecavesiadublino.blogspot.com/ .

Dopo Cavesi a Dublino ho aperto un blog personale, Un Mezzosangue a Dublino (le ragioni dietro il termine "Mezzosangue" sono spiegate qui). Il blog Un Mezzosangue a Dublino e' stato attivo per un bel po' ma dopo aver lasciato Dublino ho scritto poco. Di recente ho deciso di ricominciare a postare ed anche se non vivo piu' a Dublino voglio farlo sullo stesso blog lasciando lo stesso indirizzo e cambiano il nome da Un mezzosangue a Dublino a Un Mezzosangue Emigrato.

Allora chi sono?

Sono un italiano emigrato subito dopo la laurea a Dublino, nel lontano Gennaio 2006, dove ho vissuto fino alla fine del 2012, sei anni ed undici mesi e mezzo. Arrivai Dublino senza lavoro e senza un posto fisso dove vivere e di li e' cominciata una avventura fantastica.

Soggiornai per quasi un mese in ostello in una camera da 16 posti letto, condivisa con sconosciuti.
Il mio primo lavoro fu in un Pub Australiano di Dublino chiamato Woolshed, meno di due settimane dopo il mio arrivo. Fu un metodo per mantenermi visto che ero sbarcato a Dublino con abbastanza denaro per sopravvivere solo un mese ed avevo un biglietto di sola andata.

Cinque settimane dopo il mio arrivo cominciai a lavorare in HP (Hewlett Packard), grazie alle mie conoscenze in ambito IT. Sono un laureato in Economia Aziendale ma con una grande passione per l'IT. In HP ero responsabile del supporto tecnico dei siti Ericsson di ricerca e sviluppo in Europa, Asia e Medio Oriente (EMEA). Un lavoro duro e pagato poco, ma utile per migliorare l'Inglese visto che oltre l'80% della giornara era trascorsa al telefono in conversazioni in Inglese. Ricevetti un'offerta anche da UPS ma il lavoro era solo per il mercato italiano e rifiutai nonostante lo stipendio fosse il 10% in piu' e sapevo che l'azienda trattasse meglio i dipendenti. Il mio obiettivo era mettere da parte un po' di risparmi per qualche mese e poi trovare lavoro nel mio settore.

Feci ricerca per alcuni mesi ed alcuni colloqui per sondare il mercato. Mi resi conto che avrei trovato lavoro abbastanza facilmente grazie al mio livello d'inglese. Dopo 9 mesi in HP diedi le dimissioni anche se non avevo un altro lavoro. Avevo l'obbligo di informare l'azienda 30 giorni in anticipo e trovai un altro lavoro prima dei 30 giorni, quindi lasciai in anticipo. La mia nuova azienda era Google, fui assunto come specialista nella reportistica, per un lavoro che richiede la conoscenza di Excel e SAP, nel dipartimento che si occupava delle transazioni finanziarie.

Dopo Google decisi di tentare di trovar lavoro nel settore delle telecomunicazioni. Di li e' cominciata un'altra avventura; fui assunto nella Telecom Irlandese, che si chiama Eircom e dopo tre anni sono stato assunto in Vodafone Irlanda. In entrambi le aziende ho avuto l'oooportunita' di imparare tantissimo, lavorando in quasi tutti i dipartimenti aziendali come consulente, esperto in Database, Big Data, Business Intelligence ed analisi commericale.

E' stata dura ma questo mi ha dato la possibilita' di accrescere le mie conoscenze in aree dove non molti sono specializzati e grazie a questo oggi sono diventato un ex pat (scrivero' un post sul termine ex pat), in pratica un lavoratore altamente specializzato e ricercato.

Ogni volta che c'e' stata l'opportunita' di imparare qualcosa di nuovo non mi sono mai tirato indietro, ho passato molte lunghe giornare a studiare nuovi metodi di lavoro, nuovi programmi ed applicazioni. Ho riletto molti libri dell'universita' in Inglese in modo da essere capace di esprimere al massimo la mia conoscenza. Conoscere un argomento in Italiano non si traduce sempre nell'abilita' di poterlo esprimere in un altra lingua.

Fort James - Antigua and Barbuda
L'esperienza accumulata mi ha dato la possibilita' di spostarmi trovare lavoro ai Caraibi, seguendo un sogno, quello di viaggiare e visitare un altro continente.

Vivo su un'isola caraibica da oltre due anni e viaggio molto per lavoro, infatti ho visitato oltre 12 paesi diversi tra i Caraibi, Sud America e gli Stati Uniti.

Ho vissuto in varie isole per periodi abbastanza lunghi, come le Isole Vergini Britanniche, Trinidad & Tobago, Aruba.

Il ponte di Brooklyn - New York
Nel 2014 ho lavorato in Florida, a Miami, per tre mesi ed e' stata un'esperienza fantastica. Gli Stati Uniti sono la mia destinazione ideale. Non e' facile purtroppo trovarvi lavoro dall'esterno, il metodo piu' facile e' tramite trasferimento aziendale o come studente, seguendo un corso di studi nel paese si ottiene un visto minimo di 12 mesi durante il quale e' possibile lavorare e coloro che hanno talento trovano facilmente una azienda che decide di sponsorizzarli con un visto di lungo termine (di solito cique anni o piu'), il quale e' lo stadio che di solito porta alla naturalizzazione o alla green card, che permettono di diventare cittadini o avere i diritti di permanenza e lavoro come un cittadino americano.

Insomma ricapitolando ho cominciato da Dublino la mia avventura, senza lavoro, con pochi spiccioli ed un biglietto di sola andata, ho fatto esperienza nel mio settore ed oggi mi trovo a lavorare a livello internazionale. I Caraibi sono solo una tappa, non restero' qui per sempre.

Non credo ritornero' in Italia, sono felice e convinto della mia scelta di vivere all'estero. Non sono arrivato subito a questo stato d'animo, ho attraversato varie fasi. Ho scritto due post sugli stadi che ho attraversato prima di raggiungere l'equilibrio interiore completo riguardo la decisione di vivere all'estero (La Trasformazione e Come e' avvenuta la trasformazione)

Spero la lettura di questo post sia stata interessante e di rivedervi sul mio blog.
Saluti dal caldo dei Caraibi.




Saturday, March 28, 2015

Come e' avvenuta la trasformazione?


Questo post segue il precedente La Trasformazione , scritto per chi e' curioso di conoscere come sono passato dallo stadio "ritorno o decisione di rimanere all'estero" alla "trasformazione" e di conseguenza alla pace interioriore.
Se non avete letto il post La Trasformazione consiglio di farlo prima di procedere alla lettura.

Vivo da nove anni all'estero, i primi sette passati in Irlanda e due anni e mezzo fa ero indeciso se ritornare in Italia o cambiare paese. Alla fine ho deciso di continuare la vita all'estero accettando un'offerta di lavoro oltreoceano.

Non sono tornato in Italia per un soffio...

Come dicevo, nel 2012 sono stato vicino al ritorno in Italia, volevo lasciare l'Irlanda ed ero in contatto con dirigenti della mia azienda, una multinazionale, che lavorano nella sede italiana a Milano. Si trattava di aspettare, c'era la possibilita' che qualcosa sarebbe venuto fuori ma non si sapeva quando. C'era anche il rischio che nulla fosse accaduto perche' in Italia la maggioranza delle aziende non assume, quando qualcuno lascia o va in pensione non sempre viene rimpiazzato e se le persone che mi avevano fatto il colloquio avessero lasciato l'azienda sarei rimasto senza contatti. 
Avrei potuto aspettare, ma ho seguito il mio istinto ed ho fatto bene, facendo colloqui con aziende negli Stati Uniti, Australia, Gibilterra ed ai Caraibi. 


Aspettare o inseguire i miei sogni?

Per l'Italia avrei dovuto aspettare e sperare e non c'era la sicurezza al 100% , nel frattempo due aziende mi offrirono lavoro in Gibilterra ed ai Caraibi. Entrambi le posizioni di lavoro offertemi erano molto attraenti, con ottime prospettive di crescita, la possibilita' di viaggiare e uno stipendio molto migliore di quello che avrei potuto sperare in Italia. Ero propenso ad accettare il lavoro in Gibilterra ma mia moglie mi convinse nell'intraprendere l'avventura oltre oceano e feci bene ad ascoltarla. 

Un altra avventura..
Maracas Beach - Trinidad & Tobago
Di li comincio' un'altra avventura fantastica e tutto grazie alla scelta originaria del 2006 di spostarmi a Dublino. Se non fossi andato a Dublino non sarebbero accadute molte cose e di certo non mi troverei qui dove sono ora, ai Caraibi e non avrei certamente visitato cosi tanti nuovi paesi per lavoro o piacere. 

Siamo gli autori del nostro destino

Ogni giorno siamo di fronte a molte scelte da fare ed ogni scelta e' un colpo di scalpello al nostro destino. Sono convinto che il destino puo' essere scolpito. Certo esistono eventi che non possiamo controllare, come i terremoti o la predisposizione genetica ad una malattia o un incidente ma siamo tutti responsabili per una bella fetta del nostro destino. Possiamo scegliere di restare fermi nel "porto", come una barca la cui superficie invecchia nonostante non affronti mai il mare aperto o andare all'avventura, conoscere il mondo e tentare la fortuna.

La metafora della barca che resta ferma o affronta il mare non si riferisce a chi resta in Italia o a chi parte ma a chi prende rischi, investe tempo ed energia contro chi resta semplicemente in attesa del destino senza tentare di modificarlo. Si possono fare scelte dure o coraggiose o rivoluzionarie anche restando nella stessa citta', non e' necessario "emigrare". Siamo gli autori del nostro destino.







La trasformazione


Veduta di Miami da una delle famose causeways
Due mesi fa a Gennaio ho celebrato l'anniversario numero 9 dalla mia dipartitata dall'Italia. Molti probabilmente vorrebbero chiedermi ma come festeggi? Sei in esilio? In Italia non c'e' lavoro per te?                                                                                                               No cari miei non sono in esilio. In Italia si sopravvive ed ho una famiglia che mi aiuterebbe in caso di necessita', non morirei di fame se decidessi di ritornare in Italia ma non voglio farlo. Ho deciso di partire nel 2006 per Dublino con un biglietto di sola andata e questa e' stata probabilmente la scelta piu' importante della mia vita. Ho raccontanto insieme al mio amico Bacco molti aspetti della mia vita a Dublino su due blog Due Cavesi a Dublino e su questo blog precedentemente chiamato un mezzosangue a Dublino, ora divenuto ex a Dublino (http://unmezzosangueadublino.blogspot.com/)

Il titolo di questo post, "La trasformazione", deriva dal fatto che sento di aver  superato la fase alla quale non tutti coloro che emigrano raggiungono, la fase che io chiamo "trasformazione". A mio parere esistono vari stati emotivi un emigrante può trovarsi ed io li ho vissuti tutti durante la mia lunga vita all'estero. Eccoli qui elencati:
  • Euforia - Tutto e' nuovo e si ha la sensazione di vivere una sorta di vacanza lavoro.
  • Riflessione - L'euforia si assesta, si comincia a riflettere sul futuro, ci si domanda se ritornare in patria o restare.
  • Ritorno o decisione di rimanere all'estero - Alcuni ritornano o pensano di ritornare, come ho fatto io anche se poi non e' accaduto mentre altri non ritornano.
  • Coloro che non ritornano e sono felici fino infondo della propria sono in questo stato perche' hanno attraversato l'ultima fase, la trasformazione
Il percorso non e' perfetto, non tutti lo completano e le fasi possono anche seguire un ordine diverso o ripetersi. Conosco molti italiani ad esempio che sono ritornati in Italia e sono poi scappati via dopo pochi mesi perche' non si sentivano piu' le stesse persone ed oggi vivono all'estero felicemente, dopo aver attraversato di nuovo alcune delle fasi fino a quella finale. Ci sono purtroppo alcuni di coloro che lasciano il paese natale di nuovo, dopo il ritorno, perché infelici e si ritrovano poi nella stessa situazione o peggio una volta ritornati all'estero.. Brutta storia..

Per mia fortuna non faccio parte di quest'ultimo gruppo! Due anni e mezzo fa sono stato in procinto di ritornare ma non e' accaduto, ho cambiato idea prima di farlo (spiego come nel post "Come e' avvenuta la trasformazione"  ) ed oggi onestamente penso di aver superato l'ultima fase.

E' accaduto dodici mesi circa dopo il "quasi ritorno", quando dopo aver lasciato l'Irlanda per un altro paese. Ho capito che non voglio piu' ritornare e che sono felice e sicuro della mia scelta. E' stato un periodo di riflessione interiore durante il Natale 2013 passato lontano dall'Italia.

Le motivazioni?

Come e' accaduto? Probabilmente perche' la vita all'estero mi ha dato dignita', una carriera, una famiglia. Insomma sono cresciuto e quando ritorno in Italia per visitare la famiglia purtroppo vedo molti dei miei coetanei vivere ancora in famiglia e con un lavoro poco stabile, se non sono disoccupati.

Vedo anche che il paese non e' cambiato, non e' migliorato, anzi e' peggiorato. Non ci sono opportunita', i servizi non migliorano, la politica e' sempre piu' indecente. Onestamente perche' dovrei rinunciare ad una carriera e alla stabilita' finanziaria che ne consegue che mi garantisce soddisfazione, un lavoro certo perche' cresco professionalmente e, cosa piu' importante, la certezza di poter sostenere la mia famiglia? 

Probabilmente il tocco finale che mi ha fatto "trasformare" e' stata la decisione di diventare genitore. Diventare genitori ci cambia radicalmente. Ad un tratto i figli prendono la posizione piu' importante nella nostra vita, piu' di noi stessi e si pensa al loro futuro. 

Io i miei figli non voglio farli crescere in Italia perche' non c'e' futuro per i giovani in questo paese.

L'ho scritto in grassetto ed in rosso perche' credo profondamente che questa sia un'altra delle scelte della mia vita profondamente importante, ed ovviamente anche dei miei figli. 

Non solo non voglio far crescere i miei figli in Italia ma ho fatto in modo che nascessero all'estero per avere un'altra cittadinanza. Sono orgoglioso di essere italiano ed insegnero' alla mia prole l'Italiano, tramandero' loro le tradizioni che i miei genitori mi hanno insegnato ad amare ma non voglio che accada loro di dover trovarsi in un paese dove non ci sono opportunita' quando saranno adulti. Voglio che crescano con la consapevolezza che e' possibile inseguire i sogni e coltivare le proprie capacita' ed inclinazioni. Inseguire le passioni li fara' diventare adulti e sara' possibile per loro scegliere che lavoro fare, non rassegnarsi ed accettare un lavoro che non necessariamente piace, come accade in Italia, perche' non c'e' altra scelta.

 Parliamoci chiaro, le opportunita' in Italia sono pochissime, e' una indecenza per un paese che una volta era prosperoso ed industrializzato. 

Se siete curiosi di conoscere piu' in dettaglio la mia fase di "trasformazione" ve la racconto nel prossimo post :)